Nell’essere umano risiedono innumerevoli qualità e risorse, riconoscerle e coltivarle è la base per sviluppare un modo armonioso di vivere, a prescindere dalle difficoltà che la vita presenta. Questi sono i presupposti della moderna Psicologia Positiva e della Mindfulness.
Un prezioso scrigno di risorse, spesso date per scontate, è il corpo: viaggia sempre con noi, è a portata di mano, è saggio, è sintonizzato con la natura. Dentro di lui si muove la nostra intelligenza, la mente: sofisticata, complessa, pluridimensionale, capace di logica lineare così come di guizzi creativi. E ancora, come scatole cinesi, un altro livello ancora: i flussi vitali delle emozioni, con il loro dirompere, fluire, alimentare significati. Tre parti che comunicano, s’ influenzano, si muovono, a volte sono in conflitto, generano tensione e malessere. Gli eventi e le difficoltà del mondo esterno, nel quale siamo calati e gli eventi e le difficoltà del mondo interiore, sempre con noi.
Da poco più di trent’anni, filosofia e scienza si sono prese per mano e hanno unito le forze per offrire un approccio alla consapevolezza e al ben-essere, l’unione di conoscenze millenarie con le più moderne scoperte delle Neuroscienze sul funzionamento del cervello e del sistema nervoso: Mindfulness.
E’ meditazione? Non esattamente. E’ rilassamento? Neppure. E’ respirazione? Non solo. Negli anni cinquanta la scienza scoprì che la fascia di frequenze elettromagnetiche cerebrali alpha favorivano condizioni psico-fisiche particolari, che inducevano effetti benefici sul sistema nervoso e, a cascata, su organi e apparati. Le Neuroscienze moderne hanno arricchito questa scoperta e hanno focalizzato uno stato mentale, che ognuno può favorire utilizzando un semplice procedura pratica, che ha effetti ancor più di largo spettro sulla fisiologia e sulla psiche: lo stato mindfulness, tradotto letteralmente mente presente.
La prassi per portare la mente ad essere rilassata e presente si attua in pochi, semplici passaggi, che richiedono inizialmente un po’ di attenzione alle condizioni ambientali, meglio scegliere un luogo tranquillo, e una fase di allenamento di circa otto settimane. Con la pratica si sviluppa poi l’abilità di ri-creare lo stato mindfulness con facilità, al momento in cui serve, anche in ambienti non ideali, mentre si svolgono attività quotidiane.
Chi si avvicina a questa risorsa è bene lasci nel cassetto parole come risultato, prestazione, sforzo, aspettativa. I risultati ci sono, misurabili e misurati con tanto di apparecchi e ricerche scientifiche; è solo che l’attitudine con la quale praticare conta molto, può fare la differenza. Mindfulness è un approccio di non attaccamento, nel quale si lascia che le cose accadano, quando accadono, se accadono: una bella sfida per le menti performanti!
Le parole contano, in quanto espressione del dialogo interno, dei pensieri, dei discorsi della mente; e nel lessico mindfulness alcuni verbi – le parole che indicano le azioni compiute o da compiere – sono le “chiavi” per accedere al mondo del ben-essere.
• Sentire
Sentire il corpo, le sensazioni, i pensieri, la vita interiore nelle sue diverse espressioni. Usare i sensi, tutti, tenerli aperti e ricettivi per percepire la ricchezza di stimoli che arrivano dal mondo esterno. Stare in ascolto, attimo dopo attimo.
• Accogliere
Aprire metaforicamente le braccia e dare il benvenuto a ciò che si sta sentendo, come faremmo a un amico o una persona di fiducia che viene a trovarci. Permettere, acconsentire, che ciò che c’è sia; lasciar cadere per qualche momento l’abitudine a incasellare, dividere, valutare.
• Rilassare
Portare distensione nei muscoli, nel corpo, abbandonando lo sforzo e l’impegno, sciogliere; il corpo rilassato, tramite il sistema nervoso, dialoga con il resto dell’organismo, un sistema che comunica. E se una fascia muscolare non vuol sapere di sciogliersi…la si accoglie così com’è, le si dà tempo, con calma.
• Respirare
Quale cosa più semplice, pratica e portatile della respirazione? Sentire i polmoni che si riempiono e si svuotano, accogliere l’aria nell’organismo, rilassare ogni respiro: semplice, naturale, fisico, vitale, modulatore della percezione.
• Scorrere
Fluire da un verbo all’altro, da un’azione all’altra, con la morbidezza dell’acqua che accoglie e si adatta pur scorrendo, non oppone resistenza, non rifiuta. Nuotare con la corrente, farsi portare, affidarsi. Dentro se stessi.
• Divertirsi
La filosofia a volte è molto seria e intellettuale … un po’ di leggerezza, in questo lavoro profondo di ascolto e di cambiamento di alcuni punti di vista, è opportuna. Una solarità che può emergere in modo naturale e semplice prendendo contatto con lo sguardo del bambino che scopre cose nuove e appassionanti, che gioca, esplora, si diverte. Se non c’è nulla da ottenere, produrre, dimostrare ma un’esperienza da scoprire, il piacere è garantito.
• Amare
Mindfulness è romanticismo? No. Questo approccio è un po’ più profondo del semplice applicare una tecnica, passa anche attraverso l’imparare a sintonizzare i mondi per alcuni distanti tra loro come quello della mente e del cuore. Come ha scritto Woody Allen, E molto difficile mettere d’accordo cuore e cervello. Nel mio caso non si rivolgono nemmeno la parola. Le Neuroscienze hanno scoperto uno stato che hanno chiamato di coerenza, nel quale mente e cuore possono dialogare e lavorare in sintonia, con benefici enormi per la fisiologia e per l’interiorità. Ogni passo della Mindfulness favorisce la possibilità di sviluppare coerenza mente-cuore.